Icona di stile italiano
L'avvocato lo chiamavano (lo chiamavamo) sebbene non abbia mai esercitato alcuna professione forense. La classe dell'Avvocato, lo charme dell'Avvocato, l'intelligenza dell'Avvocato, il fascino dell'Avvocato e potremmo proseguire ad oltranza.
Unico punto fermo (sia per coloro che lo stimano, sia per coloro che lo disprezzano) è il fatto che Gianni Agnelli ha segnato pesantemente la storia d'Italia del XX secolo. Da molti considerato il vero Re d'Italia. Leader indiscusso di Confindustria per più di 20 anni. L'italiano più internazionale del Mondo. Un uomo del futuro (come amava definirsi).
Cenni biografici
Nasce a Torino nel 1921 in una famiglia agiata; il padre Edoardo erede della famiglia industriale italiana più in vista e la madre una principessa: Virginia Bourbon del Monte.
Perde presto il padre, quando ha solo 14 anni a causa di un incidente aereo.
Partecipa alla 2° guerra mondiale.
Dopo qualche anno di vita mondana e priva di preoccupazioni "FIATESCHE" prende il timone dell'azienda di famiglia, dispensando il vecchio manager Vittorio Valletta.
Seguono numerosi eventi anche non propriamente aziendali, come il suicidio del figlio Edoardo.
Spira il 24 gennaio 2003 a Torino, a causa di un carcinoma prostatico.
nota:
Essendo questo blog un manuale del gentleman, è meglio non discostarsi dall'obiettivo del blog e possibilmente dalle aspettative del lettore. Terminiamo dunque i brevi cenni biografici per approfondire l'uomo Gianni Agnelli e il suo stile inconfondibile che lo trasformerà nel mito.
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Conosciuto anche come l'avvocato, pur senza mai avere avuto rapporti con la carriera forense, Agnelli rappresentò la figura più importante, ed insieme più prestigiosa, dell'economia italiana, un simbolo del capitalismo durante la seconda metà del XX secolo, e da alcuni fu guardato come il vero "Re d'Italia". [30]
Un uomo colto, dotato di un senso dell'umorismo sui generis, fu probabilmente l'italiano più noto all'estero, legato da relazioni di profondo spessore con banchieri e politici internazionali (alcuni dei quali, come Henry Kissinger, divennero anche suoi amici personali). [31] [32]
Fu uomo di grande eleganza: nel 2002 lasciò alla città di Torino un patrimonio in quadri, devolvendo così la sua straordinaria pinacoteca alla fruizione dei cittadini.
[da Wikipedia]
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Ha lasciato un grande segno nel costume e nel ricordo di tutti gli italiani con le sue battute, i suoi aneddoti e i soprannomi che inventava per i calciatori della juventus (Pinturicchio-Del Piero; Bonjiek-Bello di notte ecc...)
Trascinatore della moda; portava l'orologio sul polsino della camicia (spesso un omega seamaster 600)e sapeva indossare i capi in un modo unico.
Postiamo una sua intervista rilasciata a Giovanni Minoli per il programma Mixer. E' bello ricordarlo così.
Buongiorno Enzo,
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